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Margherita Iavarone - Psicoterapeuta 

 

Ciao sono Margherita Iavarone, una Psicoterapeuta specializzata in Analisi Transazionale!

Il mio Nuovo Libro “Se Parla il Cuore” è appena uscito Independently published ottobre 2025.

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Margherita Iavarone 

Psicoterapeuta 

 

 

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URGENZA DI EI PER TUTTI

Nella culla, l'io comincia a lottare, tra gioia e paura,

senza nominare. La RABBIA è un tuono, la TRISTEZZA un velo,

e il bambino si perde sotto il cielo. È qui che lo Stato,

saggio e lungimirante, deve educare il cuore del parlante.

Non è un lusso, non è un privilegio dato,

ma un diritto fondamentale dello Stato:

formare coscienze non solo acute e dotte,

ma capaci di navigare le notti.

 Se l'adulto non sa dir "sono frustrato",

 ogni dibattito è già avvelenato.

La consapevolezza, faro interiore,

che sa leggere il proprio bruciore.

 L'autoregolazione, freno d'onore,

che frena l'impulso, disarma l'errore.

 L'empatia, il ponte, l'abbraccio invisibile,

che fa tuo il dolore, lo rende gestibile.

È il patto sociale che si rinnova in classe,

dove i piccoli imparano le loro mosse.

Se impari a riconoscere il pianto dell'altro,

eviti la guerra, costruisci il baluardo.

La violenza, il disagio, il rancore profondo,

sono i frutti velenosi di un sé tondo

lasciato incolto, senza un buon giardiniere,

 che insegni al bambino l'arte del piacere

di condividere, ascoltare e creare,

e l'odio, per sempre, disinnescare.

La democrazia, l'assemblea sovrana,

non si fonda solo sulla scelta montana;

si fonda sull'ascolto, sulla comprensione,

 sulla capacità di mutua riflessione.

Un popolo emotivamente maturo,

non teme il diverso, non cerca il muro,

ma accoglie la sfida, il dibattito forte,

senza che la paura gli chiuda le porte.

Oggi è l'ORA! Non domani, non ieri,

 che lo Stato raccolga i sinceri bisogni di pace,

 di salute, di senso, e l'IE diventi il nostro grande incontro.

 Perché il benessere è un campo fiorito,

se ogni seme emotivo è nutrito, custodito.

Ascolta il lamento, l'eco che duole,

di chi non ha avuto le emotive scuole.

 Cresce l'ingiustizia, nascosta e sottile,

tra chi apprende il cuore e chi resta ostile.

Il bimbo fortunato, con guida sapiente,

conosce la mappa del suo "io" potente.

Sa dar nome al vulcano che dentro s'accende,

 e la fiamma interiore sa come si spegne.

Conosce l'Empatia, l'Ascolto profondo,

 e danza la vita, girando nel mondo.

Ma l'altro, il negletto, lasciato da solo,

 è un cucciolo di leone che non prende il volo.

Ha un ruggito selvaggio, ma non sa parlare,

e il fuoco nel petto non sa dominare.

Vede il mondo in bianco, in nero, o in fiamme,

 prigioniero è l'anima, nelle sue trame.

Questa non è ricchezza, né censo, né sorte,

è l'accesso negato alle emotive porte!

Chi ha educatori, psicologi, e libri,

affronta i problemi con strumenti calibrati e sobri.

Ma chi è povero di ascolto e di schema,

 vive il sentire come un grande problema.

È un analfabeta di un linguaggio vitale,

 che non sa distinguere il bene dal male

nelle sfumature, nei gesti, nei toni,

e reagisce d'istinto, con forti reazioni.

Non comprende il perché del suo scatto irruente,

né l'effetto che ha sul prossimo assente.

Perciò la sua vita si fa più complessa:

 ogni scontro diventa una dura promessa.

Non sa dir "mi dispiace", non sa dire "ho paura",

e il suo cuore si veste d'una corazza dura.

Distrugge i legami, allontana gli amici,

 generando conflitti e dolorose radici.

Diventa l'adulto frustrato, o tiranno, o isolato,

che non può godere d'un bene meritato.

Il suo corpo si ammala di stress e di ansia,

 perché l'anima urla senza la stanza

di un dialogo interno, sincero e profondo,

che offra un significato al suo essere al mondo.

Sia dunque lo Stato il guardiano finale,

che renda questo apprendimento totale.

Sradichi il privilegio, distrugga la barriera,

affinché ogni bambino abbia l'emotività leggera

e sappia, da subito, con cuore e con mente,

gestire sé stesso e chi gli sta di fronte.

 Solo così l'UGUAGLIANZA si compie davvero:

con l'Intelligenza Emotiva, che illumina il vero.

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L'Intelligenza Emotiva (IE): Che cos'è e perché è Vitale

1. Cos'è esattamente l'Intelligenza Emotiva (IE)?

Risposta: L'Intelligenza Emotiva, o IE, è la nostra "intelligenza del cuore" combinata con la nostra "intelligenza della mente". Non si tratta di essere "eccessivamente emotivi" o di reprimere i sentimenti, ma piuttosto della capacità di riconoscere, comprendere e gestire in modo efficace le proprie emozioni e quelle degli altri.

È l'abilità che ti permette di:

  1. Capire cosa senti e perché.
  2. Gestire le tue reazioni emotive (ad esempio, non esplodere di rabbia).
  3. Riconoscere i sentimenti degli altri (Empatia).
  4. Usare le emozioni per motivarti e prendere decisioni migliori.

2. L'Intelligenza Emotiva è come il Quoziente Intellettivo (QI)?

Risposta: Sono diversi, ma complementari.

  • QI (Quoziente Intellettivo): Misura le tue capacità logiche, matematiche, verbali e di risoluzione dei problemi "tecnici".
  • IE (Intelligenza Emotiva): Misura la tua capacità di gestire te stesso e le relazioni.

Molti studi, resi celebri da Daniel Goleman, hanno dimostrato che l'IE è spesso un indicatore più affidabile del successo nella vita, al lavoro e nella felicità generale rispetto al solo QI. Non importa quanto tu sia brillante se non riesci a gestire lo stress o a lavorare bene con gli altri.

3. Quali sono i "mattoni fondamentali" dell'Intelligenza Emotiva?

Risposta: Gli esperti (come Daniel Goleman) la suddividono in cinque aree chiave:

  1. Consapevolezza di Sé: Sapere cosa provi, perché lo provi e come influisce sul tuo comportamento.
  2. Autocontrollo (o Autoregolazione): Gestire le emozioni negative (come rabbia o ansia) e gli impulsi, mantenendo la calma e la lucidità sotto pressione.
  3. Motivazione: Utilizzare le emozioni (come l'entusiasmo e la resilienza) per raggiungere obiettivi, nonostante gli ostacoli.
  4. Empatia: Comprendere lo stato d'animo, i bisogni e i sentimenti degli altri. È "mettersi nei panni dell'altro".
  5. Abilità Sociali: Saper interagire bene con gli altri: comunicare in modo efficace, risolvere i conflitti, influenzare positivamente e costruire relazioni solide.

4. Perché l'IE è così indispensabile per la qualità della vita?

Risposta: Perché incide su tutti gli aspetti della tua vita:

Ambito della VitaCome l'IE Migliora la Qualità
Benessere PersonaleTi aiuta a gestire lo stress, l'ansia e la frustrazione. Se capisci le tue emozioni, sei meno in balia di esse e più sereno.
Relazioni InterpersonaliMigliora l'empatia e la comunicazione, rendendo i rapporti con il partner, i familiari e gli amici più profondi, significativi e meno conflittuali.
Carriera e LavoroÈ fondamentale per la leadership, il lavoro di squadra e la gestione dei conflitti. Le persone con alta IE sono spesso leader migliori, più resilienti e più adatte a posizioni di responsabilità.
Processo DecisionaleTi permette di non prendere decisioni affrettate sotto l'impulso della rabbia o della paura, ma di integrare ragione ed emozione in modo equilibrato.

5. L'Intelligenza Emotiva è una dote innata o si può sviluppare?

Risposta: Ottima notizia: si può sviluppare! Non è un talento con cui si nasce o meno.

È una serie di abilità che, come un muscolo, migliorano con l'allenamento costante. Si può imparare a essere più consapevoli di sé, a reagire in modo più costruttivo e a comprendere meglio gli altri.

6. Come posso iniziare a sviluppare la mia Intelligenza Emotiva?

Risposta: Il primo passo è la Consapevolezza di Sé. Puoi iniziare con semplici pratiche:

  • "Etichetta" le tue emozioni: Quando provi un sentimento forte, fermati e chiediti: "Cosa sto provando esattamente? È rabbia, è frustrazione, è delusione?"
  • Tieni un "Diario Emotivo": Annota gli eventi che ti hanno scosso e come hai reagito. Rileggendo, puoi trovare schemi e modi per reagire diversamente la prossima volta.
  • Ascolta attivamente: Quando qualcuno parla, sforzati di ascoltare non solo le parole, ma anche il tono di voce e il linguaggio del corpo per cogliere i suoi veri sentimenti (alleni l'Empatia).
  • Fai pause: Prima di rispondere a una critica o a un attacco, fai un respiro profondo. Questa breve pausa è l'Autocontrollo in azione.

In sintesi: l'Intelligenza Emotiva non è solo "essere gentili", ma è la competenza di usare le emozioni (tue e altrui) come preziose informazioni per vivere meglio e raggiungere i tuoi obiettivi con armonia.

 

L'Urgenza dell'Esperto di Intelligenza Emotiva nella Scuola dell'Infanzia

1. Perché è così urgente introdurre un esperto di Intelligenza Emotiva (IE) già nella scuola materna?

Risposta: L'urgenza nasce dalla consapevolezza che l'infanzia (0-6 anni) è il periodo più cruciale per lo sviluppo del cervello emotivo e sociale. In questa fase, i bambini hanno una straordinaria "plasticità cerebrale": il loro cervello è estremamente malleabile e forma rapidamente le reti neurali che saranno alla base delle loro future competenze emotive e relazionali. L'esperto è necessario per sfruttare questa "finestra di opportunità" formativa.

2. Cosa succede se non si interviene precocemente?

Risposta: Se le competenze emotive fondamentali (come riconoscere la rabbia o l'ansia e gestirle in modo costruttivo) non vengono apprese precocemente, il bambino rischia di sviluppare "schemi emotivi disfunzionali". Questi schemi sono difficili da modificare in età adulta e possono portare a:

  • Maggiori difficoltà nella gestione della frustrazione e della rabbia (con comportamenti aggressivi o di chiusura).
  • Scarsa empatia e problemi nelle relazioni sociali.
  • Maggiore vulnerabilità a stati di ansia e disagio in futuro.

In sostanza, intervenire presto è come costruire fondamenta solide per la casa della personalità.

3. Qual è il ruolo specifico che deve svolgere l'esperto (Psicoterapeuta/Psicologo) in questo contesto?

Risposta: L'esperto ha un ruolo duplice e fondamentale:

  1. Formare gli Insegnanti: L'esperto non lavora solo con i bambini, ma soprattutto con il personale scolastico. Insegna alle maestre le metodologie specifiche (come i giochi, le storie o le attività artistiche) per educare alle emozioni, assicurando che l'approccio sia scientificamente valido e continuativo.
  2. Osservare e Intervenire: Monitora le dinamiche di gruppo e i singoli bambini, identificando precocemente eventuali segnali di disagio (ad esempio, isolamento, aggressività, difficoltà di separazione) e fornendo strumenti mirati per aiutare il bambino e supportare la famiglia.

4. Qual è l'obiettivo finale di questa educazione emotiva precoce?

Risposta: L'obiettivo non è trasformare i bambini in "piccoli psicologi", ma fornire loro un "vocabolario emotivo" e strumenti di autocontrollo. In pratica:

  • Distingueremo: Insegnare loro a dare un nome a ciò che provano ("Questa è la rabbia," "Questa è la gioia").
  • Capiranno: Aiutarli a comprendere da dove arrivano queste emozioni ("Sono arrabbiato perché mi ha tolto il giocattolo").
  • Gestiranno: Offrire strategie pratiche per affrontare l'emozione in modo appropriato ("Quando sei arrabbiato, puoi respirare, chiedere aiuto o disegnare").

Questo li rende bambini più consapevoli, resilienti e preparati ad affrontare le sfide dell'apprendimento e della vita sociale.

 

Formazione per Genitori: Applicare i Principi dell'Intelligenza Emotiva (IE) in Famiglia

1. Perché è importante che noi genitori sviluppiamo l'Intelligenza Emotiva?

Risposta: Non possiamo insegnare ciò che non sappiamo. Sviluppare la nostra IE è fondamentale per tre motivi:

  1. Siamo Modelli: I bambini imparano più da ciò che vediamo fare che da ciò che sentono dire. La nostra capacità di gestire la frustrazione, la rabbia o l'ansia modella direttamente il loro comportamento.
  2. Migliora la Connessione: Una maggiore consapevolezza emotiva (la nostra e la loro) ci permette di capire meglio i bisogni reali dietro i comportamenti dei figli (ad esempio, la rabbia spesso nasconde tristezza o paura).
  3. Ambiente Sereno: Genitori emotivamente competenti creano un ambiente domestico più calmo, riducendo i conflitti e lo stress per tutti.

 

2. Come posso aiutare mio figlio a diventare emotivamente più intelligente (aumentare l'IE)?

Risposta: Esiste un approccio chiamato "Parenting Emotivamente Consapevole" o "Coaching Emotivo" che si riassume in cinque passaggi chiave:

  1. Riconoscere l'emozione: Notare quando il bambino è in preda a un'emozione forte (tristezza, rabbia, paura). Non ignorarla o minimizzarla.
  2. Vedere l'emozione come un'opportunità: Considerare il momento di crisi non come un capriccio, ma come un momento in cui il bambino ha bisogno di una guida.
  3. Ascoltare e Convalidare: Mostrarsi empatici, riconoscendo e nominando l'emozione provata, anche se non se ne condivide il motivo. Esempi: "Capisco, sei molto arrabbiato perché il gioco si è rotto" o "Vedo che sei triste perché la tua amica è andata via."
  4. Dare un nome all'emozione: Aiutare il bambino ad etichettare con precisione ciò che sente ("Non sei solo 'cattivo', sei frustrato").
  5. Stabilire Limiti e Risolvere il Problema: Solo dopo aver convalidato, si può passare all'azione. Definire un limite sul comportamento ("È giusto essere arrabbiati, ma non si tirano gli oggetti") e poi guidare verso una soluzione alternativa ("Cosa possiamo fare adesso per sentirti meglio?").

 

3. Cosa significa "convalidare" l'emozione e come si fa in pratica?

Risposta: Convalidare significa accettare l'emozione del bambino come vera e giustificata per lui in quel momento, senza giudicarla. Non significa accettare il comportamento scorretto che ne deriva, ma accettare il sentimento.

NON Convalidante (Blocca l'IE)Convalidante (Apre al dialogo e all'IE)
"Non piangere per così poco, è stupido.""Vedo che sei molto deluso. È normale rattristarsi quando le cose non vanno come vorremmo."
"Smettila di fare i capricci, non c'è niente di cui avere paura.""Sembra che tu sia spaventato. Sono qui con te. Vuoi parlarne? Ti senti al sicuro con me."
"Sei sempre arrabbiato, datti una calmata!""Sei molto in collera. Vedo che le cose non ti vanno bene. Parliamo di come puoi sfogare questa energia senza urlare."

Esporta in Fogli

 

4. Quando mio figlio urla o sbatte i piedi, come posso aiutarlo a usare l'Autocontrollo?

Risposta: Quando il bambino è in piena crisi emotiva (il "cervello è spento"), la ragione non funziona. L'obiettivo iniziale è il co-controllo, non l'autocontrollo.

  1. Rimanere Calmi: Se urlate anche voi, la crisi si amplifica. Concentratevi sulla vostra respirazione per primi.
  2. Riconnettersi, non Razionalizzare: Usate il contatto fisico gentile (se gradito) o una presenza rassicurante. Dite solo frasi brevi e calme di convalida: "Sei frustrato. Sono qui."
  3. Spazio e Tempo: Insegnate il concetto di un "angolo della calma" o semplicemente incoraggiate a muoversi in uno spazio sicuro fino a quando l'emozione non si abbassa di intensità.
  4. Insegnamento Post-Crisi: Solo una volta che è calmo, potete riflettere insieme: "Quando eri arrabbiato, la prossima volta potresti disegnare un mostro o saltare 10 volte, invece di urlare." Questo è l'allenamento pratico dell'Autocontrollo.

 

5. Come posso insegnare l'Empatia a mio figlio?

Risposta: L'Empatia, la capacità di capire i sentimenti altrui, si sviluppa attraverso l'osservazione e il dialogo.

  1. Nominare le Emozioni degli Altri: Durante la lettura di un libro o la visione di un film, chiedete: "Secondo te, come si sente la bambina adesso? Sembra triste, vero? Perché?"
  2. Sfruttare le Situazioni Sociali: Quando un altro bambino piange al parco, chiedete: "Guarda quel bambino. Cosa gli è successo? Come si sentirà in questo momento? Cosa potremmo fare per aiutarlo?"
  3. Promuovere la Prospettiva: Dopo un litigio, guidate vostro figlio a riflettere: "Quando hai spinto la tua amica, come pensi che si sia sentita lei? Ti ricordi quando tu hai pianto perché ti hanno spinto?"

L'Empatia cresce quando il bambino si sente compreso; la sua esperienza di essere convalidato si trasforma nella capacità di convalidare gli altri.

 

CONFRONTO TRA STUDENTI

Lo Studente Emozionale: Tra Razzo e Sassi 🗿

Quando il voto è un limone amaro e non un dolce,

 l'IE Alta è un Gomma da Cancellare che si rivolge:

"Sono giù, è vero, ma questa delusione è un carburante per rifare il giro."

Analizza l'errore, come un detective in ritiro,

trasforma il fallimento, che era un buco nero e fastidio, i

n una mappa segreta per un nuovo studio.

L'IE Bassa è un Pallone sgonfio che cade a terra 🎈,

 la sua frustrazione è una valanga che tutto atterra.

Strappa il compito come fosse un drago di carta irato 🐉, e grida:

"Sono un computer rotto e difettato!".

 Per lui l'errore è un muro altissimo e di gesso,

non un gradino, ma un blocco, un ossesso.

Nel gruppo, l'IE Alta è un Ponte Sospeso di armonia 🌉,

vede il compagno rigido e gli offre una garanzia.

Se l'idea è un ramoscello secco e poco frondoso,

lui non la schiaccia, ma le dà un tocco ingegnoso. Dice:

"La tua proposta è una base di lancio che io adoro,

ma uniamola a un'altra, facciamo un piccolo coro!" 🤝

L'IE Bassa è un Semaforo Rosso che si blocca al primo scontro 🚦,

 la sua empatia è un binocolo rotto che guarda solo intorno.

 Se l'altro è frustrato, lui vede un nemico in divisa,

e la sua idea è la sola, una regina indiscussa e decisa.

"La tua è una bolla di sapone che scoppia leggera!

Facciamo a modo mio, o io mi metto in trincea!" 😠

Prima dell'esame, l'IE Alta è un Orologio Svizzero ben oliato 🕰️,

 sa che il suo serbatoio mentale va dosato.

Riconosce lo stress che è un piccolo fantasma che si aggira, e decide:

"Lo studio è un elastico, se tiro troppo si ritira."

La sua pausa è un portolano per la concentrazione futura,

un sonno meritato che l'ansia misura.

 

L'IE Bassa è un Frullatore impazzito che non si ferma mai 🌪️,

ignora che il suo cervello è un computer che grida ai guai.

Studia e beve caffè come fosse benzina per motore ,

fino a quando il panico è un gigante che lo divora.

 La sera prima piange, un geyser di lacrime in piena ansia,

perché l'autoconsapevolezza è una lingua straniera e non una danza.

L'IE Alta è un Giardiniere Sereno che cura la sua mente,

🌿 usa i fallimenti come concime per farsi vincente.

L'IE Bassa è una Statua di Sale che si dissolve nel timore,

 senza l'Intelligenza Emotiva per darsi valore.

 

 

🎭CONFRONTO TRA INSEGNANTI

Il Mago e la Pentola a Pressione

L'IE Alta, un Mago sereno 🧘, ha un radar interno che gli dice

 "Ehi, freno!". Se la classe è un mare in burrasca agitato,

 lui sa che il suo stomaco è un tamburo teso e suonato.

Non pensa: "Che stregoni questi marmocchi!", ma:

"La mia rabbia è un vulcano in miniatura, chiudo gli occhi."

 L'IE Bassa è una Pentola a Pressione che ignora il fischio 💨,

crede che solo il gas sia colpa del rischio.

 Reagisce con voce da sirena che urla un lamento,

trasformando la classe in un campo di scontento.

Se l'alunno è una freccia scagliata e sgarbata,

 L'IE Alta è un Architetto con mente calibrata 📐.

 Non si fa rubare il telecomando della reazione,

ma risponde con tono che è un cuscino di mediazione.

"Il tuo sgarbo è un sasso inopportuno tirato, parliamone

quando il tuo bicchiere emotivo sarà svuotato."

L'IE Bassa è un Fiammifero che s'infiamma in un attimo ,

 trasforma un errore in un dramma, un patatrac massimo.

La sua punizione è un boomerang imbronciato,

che torna indietro quando è pentito e scocciato.

Dopo un test che è un naufragio didattico amaro,

L'IE Alta è un Navigatore che tiene il timone chiaro 🧭.

La sua motivazione è un motore a energia solare ☀️,

che non si spegne se i risultati non sanno volare. Dice:

"Questo fallimento è solo un trampolino acrobatico,

analizziamolo, non è un verdetto apocalittico!"

 L'IE Bassa sventola subito la Bandiera Bianca 🏳️,

 la sua frase è un disco rotto che stanca:

"Voi siete un muro di gomma che non vuol capire,

se non studiate, la colpa è vostra, non c'è da eccepire.

L'Empatia è il Manto Invisibile dell'IE Alta ,

 lui si avvicina allo studente con la sua antenna empatica alta.

Se un ragazzo è una nuvola grigia di malumore o stress,

 lui non lo affronta come un doganiere severo all'ingresso.

 Chiede in privato: "C'è un peso che ti trascini come un grosso zaino?

Sono qui, la mia porta è un porto sicuro e non un burrone.

 L'IE Bassa è una Barriera di Cemento rigida e forte,

vede solo il sintomo, ignora la chiave che apre le porte.

 Lo sgrida in pubblico, con un faro accecante che lo imbarazza,

ottenendo come risposta una chiusura a riccio nella piazza.

Nelle relazioni, l'IE Alta è un Direttore d'Orchestra sublime 🎶,

che trasforma il caos in armonia senza far rime.

Se due litigano, lui è un arbitro diplomatico e astuto,

un ponte sospeso tra due argomenti in lutto.

L'IE Bassa è un Gendarme che usa solo il comando 🚨,

la sua aula è un castello medievale che vive tremando.

Impone l'ordine, ma non costruisce un tessuto di fiducia sottile,

lasciando i conflitti lì, come un ospite sgradito e ostile.

L'Insegnante IE Alto è un Faro di luce e di ispirazione profonda,

non insegna solo la materia, ma a navigare sull'onda 🌊.

 

 

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DALL’IMPULSO ALLA CONSAPEVOLEZZA

L'impulsività, un fuoco senza briglie,

un lampo che taglia la notte,

un fiume in piena che rompe le dighe,

un cieco che insegue la luce.

Il grido del momento, l'azione senza rete,

la strada lastricata di "se avessi", di"forse".

L'impulso è il seme che non ha terra,

un frutto avvelenato che cresce veloce.

È l'urto che frantuma, la piccola guerra,

il passo sul vetro, il rumore che cuoce.

Si apre la porta all'ira senza confine,

l'ombra che danza dove la luce muore,

la mano che afferra, le corde che si recide,

un vuoto di senso, un dolore che scorre.

Ma esiste un altro sentiero, un’altra via,

dove la mente non è schiava del subito.

È il respiro profondo, la calma che sia

l'ancora sicura nel mare più irruente.

La riflessione è il giardino ben curato,

ogni scelta un fiore, ogni pensiero un seme.

È il tempo sospeso, il silenzio pensato,

la forza che vince ogni inutile pena.

 

Chi riflette non è un fiore che appassisce al primo sole,

ma un albero robusto che resiste alla tempesta.

Ha un faro nel buio, una voce che vuole

costruire un ponte dove prima c’era una cresta.

L'azione diventa un dono, non una catena,

il bene moltiplica se stesso e fiorisce,

la comunità respira, si libera la lena,

e l'uomo, nel suo passo, finalmente gioisce.

 

Siamo noi l'artista e la tela, la mano e il colore,

possiamo essere il fumo che sale o il cristallo che brilla.

L'impulso è la via che conduce all'orrore,

la riflessione è la stella che illumina la via.

Perché non è il fato, non è la fatalità,

ma la scelta di riflettere che ci salva dal naufragio,

e nel bene che nasce, si ritrova l'umanità.

Non è colpa di chi sbaglia il cammino,

se il senso di colpa non è un destino.

Non hanno avuto un faro nel buio,

un'ombra che guida, un piccolo aiuto.

Hanno agito seguendo il primo istinto,

un impulso selvaggio, un cuore spinto.

Non gli è stata data la chiave, il sapere,

per comprendere il frutto del loro agire.

Lo Stato, miope nel suo agire,

non ha saputo l'ombra coprire.

Ha lasciato che il vuoto si espanda,

senza fornire la giusta veranda.

La scuola, un tempo di crescita e luce,

non ha offerto la mano che induce

a riflettere prima di ogni passo,

senza un bagaglio, restando basso.

 

È un dovere, ora, colmare il ritardo,

senza lasciare nessuno in disparte.

A tutti insegnare l'arte del pensare,

per non dover poi solo riparare.

Lo Stato ha il compito, la grande missione,

di fornire a ciascuno un'educazione

che dia gli strumenti per non sbagliare,

perché tutti uguali possano viaggiare.

 

Solo così saremo pronti ad andare,

con lo stesso prezioso bagaglio a viaggiare.

Uguali nel sapere, nel senso e nel cuore,

per costruire un mondo migliore.

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